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Al Presidente AIDLASS
Chiar.mo Prof. Renato Scognamiglio
Al Segretario AIDLASS
Chiar.mo Prof. Umberto Carabelli
e p.c. ai Membri del Comitato Direttivo AIDLASS
Chiar.mo Prof. Gianni Loy
Chiar.mo Prof. Giampiero Proia
Chiar.mo Prof. Carlo Cester
Chiar.mo Prof. Stefano Liebman
Chiar.mo Prof. Piergiovanni Alleva
Chiar.mo Prof. Lorenzo Gaeta
Chiar.ma Prof.ssa Maria Luisa Galantino
Chiar.mo Prof. Giuseppe Ferraro
Chiar.mo Prof. Giulio Prosperetti
Bologna, 9 settembre 2003.
Cari Amici, di ritorno dalla mia partecipazione al Congresso Mondiale di Montevideo ho il piacere di comunicarVi che la presenza italiana è stata notevole (Proff. Giuseppe Santoro Passarelli, Mario Grandi, Giovanni Nicolini, Giancarlo Perone, Luisa Galantino, Riccardo Del Punta, Andrea Lassandari) e che, come si suol dire, si è fatta onore: Mario Grandi, rapporteur ufficiale alla prima sessione, ha trattato da par suo il tema, con una piena padronanza della lingua spagnola e francese.
Il Comitato Direttivo dell'Associazione Internazionale ha proceduto alla ridesignazione dei 6 vice-presidenti d'area, nominando fra i due rappresentanti dell'Europa il sottoscritto per il triennio 2003-2006. Nonostante il rapporto con il Presidente dell'Associazione francese, Antoine Lyon Caen, continui a rimanere inspiegabilmente difficile, siamo arrivati ad una sorta di onorevole armistizio, per cui ci dovrebbe essere un relatore francese al convegno europeo di Bologna (2005) ed un relatore italiano al convegno mondiale di Parigi (2006). Non è tutto perché ora viene il fatto più importante: la presenza di sole 4 lingue ufficiali (inglese, francese, spagnolo, tedesco) ci penalizza pesantemente non solo e non tanto perché ci costringe a parlare in una lingua non nostra ma perché ci priva di identità e di rilevanza agli occhi dell'intero mondo scientifico. Oggi come oggi non è possibile né ridurre le 4 lingue, né allargarle, ma è possibile trovare una forma di compromesso quale io ho suggerito ad Antoine Lyon Caen.
Al congresso europeo di Bologna oltre alle 4 lingue ufficiali ci sarà anche l'italiano essendo lingua del paese ospite; al convegno di Parigi ci potrà essere anche l'italiano sempreché siamo disposti a pagare il conto che dovrebbe aggirarsi su una ventina di milioni. In questo modo l'italiano entrerebbe nel novero delle lingue normalmente tradotte, acquistando col tempo quello status che potrebbe portare all'ampliamento delle lingue ufficiali. Non occorre che io argomenti la straordinaria importanza di questa possibilità, già praticamente accettata dal vecchio (Prof. Roger Blanpain) e dal nuovo Presidente (Prof. Clyde Summers), dal Segretario generale (Prof. Arturo Bronstein) e dallo stesso Lyon Caen, organizzatore del convegno mondiale di Parigi. Seppure non necessaria sarebbe opportuna una lettera scritta dal nostro Presidente sia al nuovo Presidente ISLLSS, sia al Segretario generale, sia al Prof. Lyon Caen, riconfermando la nostra precisa volontà di avere anche la simultanea italiana al convegno parigino e di pagare per essa.
Cordialmente,
Franco Carinci